LITOCLASIA
Che cos’è la LITOCLASIA
Con il termine di tendinopatia calcifica si intende la deposizione di calcio, prevalentemente sotto forma di cristalli di idrossiapatite, nei tendini della cuffia dei rotatori e spesso per risolvere il problema è necessario ricorrere alla Litoclasia.
Questa condizione può essere asintomatica o determinare un quadro di “spalla dolorosa”. Il tendine del sovraspinato è la sede di più frequente di localizzazione (80% dei casi circa) delle calcificazioni che possono però interessare anche gli altri tendini della cuffia dei rotatori. Le calcificazioni possono essere a sede inserzionale, sede endotendinea o anche migrate nella borsa sotto deltoidea.
La patologia interessa prevalentemente soggetti di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, è più frequente nella donna, ma nessuno ne è assolutamente indenne.
DIAGNOSI
La diagnosi è sia clinica, con il supporto di manovre di mobilizzazione, che strumentale, con l’esame radiologico standard e dell’ecografia. La precisa morfologia delle calcificazioni, la loro sede ed i sintomi sono passaggi necessari nella scelta del metodo di trattamento.
Indagini quali la Risonanza Magnetica o la TAC sono superflue nello studio della tendinite calcifica
Una tendinopatia calcifica, un tempo trattata con approccio chirurgico o con le onde d’urto può oggi essere trattata sotto guida ecografica con la LITOCLASIA.
QUANDO VA TRATTATA?
- Nei casi di dolore iperacuto e crisi iperalgica notturna da subito! Se fosse possibile
- Nei casi di dolore acuto e persistente da 7-10 giorni al più presto
- Nei casi di dolore cronico ed impotenza funzionale va programmata
- Nei casi di risoluzione dei sintomi dopo fase acutissima, movimento libero e calcificazione, con aspetto prevalentemente o totalmente sciolto (NON VA TRATTATA)
LA LITOCLASIA ECOGUIDATA
La procedura, preceduta da un’infiltrazione anestetica locale, non è particolarmente dolorosa, richiede l’uso di un apparecchio ecografico con idonea sonda, viene eseguita in un ambulatorio ecografico da un medico esperto, in circa 40 minuti e non richiede fasi di immobilizzazione post trattamento o di riabilitazione.
Possono essere considerati 4 tempi del trattamento. Comunque il medico e l’infermiera che vi assistono vi daranno tutte le informazioni necessarie.
I° TEMPO a Pz supino in posizione agevole, preparazione di un campo sterile a livello del sito di introduzione delľ ago. Anestesia locale introducendo un ago sottile nel sottocute, nella borsa sub-acromion-deltoidea (SAD) e intorno alle calcificazioni
II° TEMPO vengono inseriti, due aghi nel contesto della calcificazione. A questo punto si provvede al “lavaggio” della calcificazione mediante introduzione di soluzione fisiologica attraverso il primo ago con conseguente fuoriuscita del materiale calcifico frantumato dalla pressione ottenuta, dal secondo ago.
III° TEMPO : Prima della rimozione definitiva degli aghi si procede alľ introduzione di idrocortisone nella borsa SAD, al fine di ottenere un effetto anti-infiammatorio immediato e localizzato per ridurre il disagio post-procedurale. La guida ecografica permette la corretta iniezione endobursale del farmaco, evitando pericolosi spandimenti nel tessuto tendineo contiguo.
IV° TEMPO : medicazione cutanea con piccolo cerotto, impacco di ghiaccio locale e attesa in ambulatorio per circa 20 minuti, prima del rientro a domicilio, anche alla guida della propria auto.
LITOCLASIA – POST TRATTAMENTO
- Impacchi di ghiaccio andranno ripetuti per 3 o 4 volte
- Il braccio non andrà immobilizzato ma mosso liberamente, evitando il sovraccarico per i primi 2 o 3 giorni
- Successivamente libertà assoluta
La litoclasia percutanea ecoguidata rappresenta un trattamento di provata efficacia che si pone al confine fra le tecniche chirurgiche artroscopiche ed i trattamenti incruenti come le onde d’urto. E’ efficace in circa il 90 % dei casi, riducendo, anche in modo rilevante la sintomatologia dolorosa e l’impotenza funzionale.